Netanyahu e Zelen’skyj seguono la stessa logica | Marco Bertolini

Il 27 settembre, il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è morto in seguito a un devastante bombardamento presso il quartiere Dahiya di Beirut ad opera dell’aeronautica militare israeliana, che ha anche colpito obiettivi in territorio yemenita e siriano, oltre che nella Striscia di Gaza. Simultaneamente, le forze terrestri israeliane hanno invaso il territorio libanese nell’ambito dell’operazione Northern Arrows, riportando morti, feriti e distruzione di mezzi a seguito di una fitta serie di imboscate. L’1 ottobre, il governo di Teheran, sottoposto a forti pressioni sia interne che esterne in seguito all’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh, si è mobilitato sferrando l’Operazione True Promise-2. Nell’arco di qualche decina di minuti, dall’Iran sono partiti poco meno di duecento missili balistici contro il territorio israeliano, diversi dei quali hanno – a dispetto delle dichiarazioni di vertici di Tsahal – “bucato” le difese aeree di Tel Aviv colpendo obiettivi disseminati in